28/05/2015 – Il Consiglio delle Chiese del Sud Sudan non ha usato mezzi termini nel denunciare una situazione che si protrae da ormai troppi mesi: “Persone uccise, violentate e torturate. Bambini reclutati in gruppi armati e saccheggi endemici”. La guerra civile esplosa nel dicembre 2013 tra le due fazioni dei ribelli e dei governativi ha provocato finora almeno 10.000 morti e un milione di sfollati.
“Non ci sono giustificazioni perché le uccisioni continuino” hanno proseguito i rappresentanti delle chiese in Sud Sudan. “E’ inaccettabile che i negoziati per spartirsi i posti di potere si tengano in lussuosi hotel, senza arrivare ad alcun accordo di pace, mentre la popolazione continua a uccidere e ad essere uccisa”.
Una critica aperta ai leader del Paese: “Nutriamo seri dubbi sul fatto che i politici e militari, molti dei quali si definiscono cristiani, ascoltino il nostro appello a fermare i combattimenti, ma è bene anche che sappiano che li osserviamo e siamo consapevoli di ciò che accade”.
(fonte: Radio Vaticana)