Dall’Agenzia MISNA apprendiamo che più di 9000 fucili automatici, oltre 2000 lanciarazzi e decine di migliaia di proiettili di grosso calibro, per un valore complessivo di 38 milioni di dollari, sono stati venduti e consegnati all’esercito del Sud Sudan da una società cinese.
La notizia, diffusa anche da diverse fonti di stampa internazionali, sembra sia stata confermata in questi giorni proprio dal ministro della Difesa Kuol Manyang Juuk, che ha però affermato che il contratto sia stato sottoscritto prima che, nel dicembre scorso, cominciassero i combattimenti contro gli ribelli guidati da Riek Machar.
Pechino ha già inviato in Sud Sudan 350 “peacekeeper” che operano su mandato Onu e che entro ottobre dovrebbero essere portati a 700.
L’interesse della Cina per la stabilità del Paese è legato soprattutto ai giacimenti di petrolio, da cui si è per anni rifornita attraverso gli oleodotti e le raffinerie del Sudan, che prima dell’indipendenza del Paese, ne controllava lo sfruttamento. E probabilmente proprio la Cina potrebbe essere il principale cliente della nuova Repubblica del Sud Sudan, quando saprà ritrovare la pace e ridare al suo popolo la speranza ed il giusto cammino verso un vero sviluppo.