Da febbraio il Covid-19 ha cambiato in modo radicale le nostre vite. La pandemia si è diffusa a livello globale lasciando ferite aperte in molti luoghi. In Italia tutta la penisola è stata colpita, ma alcune regioni, tra le quali la Lombardia, hanno risentito in modo maggiore degli effetti del devastante virus. Tra le province lombarde più colpite anche Brescia, dove Fondazione CESAR ha la sua sede nel Comune di Concesio. La paura e l’ansia ci hanno accompagnato e lo faranno ancora, ma in questi mesi, la nostra fondazione ha sempre cercato di essere presente, informando i propri sostenitori e simpatizzanti e mettendo a punto progetti solidali per la comunità.
CESAR c’è, e ora con la FASE 2 e con i casi di contagio in diminuzione e le guarigioni in aumento, continuerà ad agire sul territorio grazie alla partnership instaurata con l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Concesio per un progetto che permetterà la realizzazione di 60.000 mascherine lavabili per i lavoratori delle aziende del territorio. Hanno inoltre riaperto in modalità contingentata le Botteghe di Gussago e San Vigilio, perché noi ci siamo e continueremo ad esserci per tutti i nostri amici e sostenitori.
CESAR ha portato avanti, e continuerà a farlo, anche tutti i progetti formativi, sanitari e sociali attivati in Sud Sudan per continuare a dare un aiuto concreto alla genti sud sudanesi, dove il Covid-19 ha fatto la sua comparsa. Come evidenziato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la diffusione del Corona Virus potrebbe avere un “impatto devastante” in Sud Sudan, perché andrebbe a piagare in modo maggiore una popolazione già ferita da anni di conflitti interni, da catastrofi naturali, dalla fame e dalle malattie che hanno messo in ginocchio le popolazioni sud sudanesi rendendole ancora più vulnerabili.