Il Sud Sudan è uno dei Paesi più poveri del mondo, ma anche uno dei più ricchi di risorse naturali. Non solo petrolio, ma minerali, una vegetazione variegata e ricchissima, e una fauna unica al mondo, che rendono il Paese importante sotto l’aspetto della ricerca scientifica. Una vera contraddizione, se si pensa che il 90% della popolazione attuale vive ancora con meno di 1 dollaro al giorno, spiegabile forse con i secoli di guerre e oppressioni per la conquista di queste risorse. Ora, dopo l’indipendenza da Khartoum, e la fine della guerra civile, la questione della tutela di queste incredibili risorse torna prepotentemente in primo piano.
Lo conferma la meravigliosa scoperta fatta pochi giorni fa da esperti americani e inglesi in missione per il ministero dell’Ambiente del Sud Sudan e riportata dalla rivista scientifica Zookeys: si tratta del “pipistrello panda”, un mammifero placentato a strisce bianche e nere, da cui il nome, chiamato nella lingua locale “niumbaha”, che vuol dire “strano”. La scoperta è avvenuta nel parco naturale di Bangangi, nella regione sud-occidentale del Western Equatoria. Il pipistrello è soltanto il quinto esemplare mai visto di questa specie. I suoi fratelli, tutti africani, erano stati osservati anni fa in Costa d’Avorio, in Uganda, in Ghana e nella Repubblica democratica del Congo.
Una scoperta che conferma quanto questo martoriato paese possa dare al mondo in termini di risorse naturali. E perché è davvero importante aiutare il Sud Sudan ad uscire dalla spirale della povertà.