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12 Luglio 2017

DOVE LA SPERANZA E’ DONNA

La testimonianza di suor Orla Treacy, direttrice della Loreto Girls Secondary School di Rumbek, da 10 anni in Sud Sudan per l’educazione e l’emancipazione delle ragazze e giovani donne sud sudanesi.

L’episodio

Trecento vacche! Ecco quanto avrebbero offerto gli uomini per avermi in sposa. Avrebbero pagato 300 vacche perché io sposassi uno di loro. 300 vacche erano una grande offerta, una dote ricca, riflesso di una buona moglie. D’accordo sono alta e sana, ma penso che il fatto di saper guidare fosse un valore aggiunto! Facemmo una gran risata quel giorno mentre il sacerdote diocesano con cui stavo viaggiando spiegò loro che io ero già sposata. Sono una suora di Loreto, sposata con Gesù!

La situazione oggi

Quell’episodio è accaduto 10 anni fa. Da allora, lavoro in una scuola femminile in Sud Sudan. Ho a che fare ogni giorno con la realtà di ragazze che vengono forzate al matrimonio e vendute in cambio di vacche. Le adolescenti vengono viste dalle rispettive famiglie come potenziale ricchezza. Sono considerate come merce cedibile in cambio di bestiame, anziché come persone con i propri talenti.

Una nostra diplomata ci ha raccontato che i tempo trascorso a scuola è «il tempo in cui puoi sognare: se sogni di diventare presidente, medico, di andare all’università, gli altri ti diranno che è possibile, l’importante è impegnarsi e dare il meglio. Ma a casa i sogni li lasci nel cassetto, nessuno vuole sentire i sogni di una giovane donna, perché gli anziani della famiglia calcolano il tuo valore in bestiame cercano di trovare qualcuno a cui offrirti».

E’ molto difficile per me capire questa realtà, provenendo da una cultura diversa. In Irlanda abbiamo un sistema di welfare sociale, con leggi e regolamenti che conferiscono diritti a tutti. Forse non sarà un sistema perfetto, ma offre un grado di protezione.

La missione

L’educazione ci ha dato una qualità di vita che i nostri nonni non hanno conosciuto, ma come cristiani siamo chiamati a fare di più in nome dei diritti umani e della giustizia sociale. Imparare ad amare e perdonare vicendevolmente è una grossa sfida, ma è fatta di piccoli gesti: rispettare l’altro, ascoltare i sogni che ha, incoraggiarsi a vicenda, riconoscere i propri errori e chiedere scusa.

Spero e prego che le mie studentesse gradualmente riconoscano di valere molto di più di una manciata di vacche, e possano sognare in grande per il loro futuro in modo da lavorare per creare una comunità più pacifica e accogliente.

(dalla rivista The Sacred Heart Messenger, traduzione a cura della redazione CESAR)

Aiutaci a garantire a queste ragazze la possibilità di concludere gli studi!
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A scuola con le ragazze di Rumbek 

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