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30 Giugno 2016

TAGLIO E CUCITO PER L’INCLUSIONE

Si fa presto a parlare d’inclusione sociale. Ma come calarla nella realtà di un territorio sempre più multiculturale? La risposta è arrivata con il progetto Fai la differenza…vivila!, esperienza ha visto protagoniste 16 donne disoccupate della comunità concesiana, alunne d’eccezione di un corso gratuito di taglio e cucito dal quale sono uscite con nuove competenze pratiche, ma soprattutto con un cammino condiviso di integrazione sociale.

IL VIDEO CON LE VOCI DELLE PROTAGONISTE

Da aprile a giugno i locali dell’oratorio Paolo VI hanno ospitato macchine da cucire, curvilinei, cartamodelli, aghi, fili e stoffe, trasformandosi in un piccolo laboratorio creativo per le partecipanti, tutte tra i 20 e i 45 anni, per la maggior parte italiane con una piccola percentuale di donne di provenienza pakistana e dall’est Europa.

Di lezione in lezione, il gruppo è riuscito a condividere difficoltà e sfide, aprendosi alla reciproca conoscenza: «Si tratta di donne spesso isolate dalla vita della comunità per motivi culturali, linguistici, o semplicemente perché occupate a tempo pieno nella gestione della casa e dei figli – ha spiegato la coordinatrice del progetto, Nicoletta Pollini – qui hanno trovato uno spazio comune favorevole allo scambio tra culture e conoscenze, in un’ottica inclusiva d’esempio per tutto il territorio». Così l’eredità umana di padre Cesare ha trovato espressione anche nella quotidianità concesiana, sempre più multietnica e bisognosa di aprirsi all’altro in maniera costruttiva.

Un successo tale da portarci già a lavorare a una nuova iniziativa per il territorio, che possa coinvolgere anche altri settori oltre a quello sartoriale (cucina, ad esempio), e coniugare così obiettivi sociali, collaborazione con realtà locali e solidarietà internazionale.

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