Inserito nel Festival della Pace di Brescia (dall’8 al 30 novembre 2024), Fondazione Cesar presenta “Mare Mostrum”, del regista partenopeo Salvatore Nappa, con coautrice Dalila Hiaoui, poetessa del Marocco. Lo spettacolo si terrà sabato 16 novembre alle 18.30 al Teatro S. Afra in Vicolo dell’Ortaglia, 6 a Brescia. Ingresso Libero. Per prenotare il posto contattare il n. 333.730679.
Ascolta l’intervista a Radio Voce e dicono di noi anche su Qui Brescia del 16.11.2024
“Mare Mostrum” è uno spettacolo teatrale dove si intrecciano le storie di migliaia di migranti in fuga dalle guerre civili in atto nei loro martoriati Paesi del Sud del mondo. Protagonisti sul palco giovani immigrati che spiegano perché hanno lasciato la loro terra, gli affetti, le famiglie, come hanno camminato nel deserto dove hanno visto morire di fame, sete e stenti i loro amici e la dura esperienza della prigionia, con le sue torture e le sofferenze. Questo fino alla partenza, stipati su un barcone a sfidare le onde del Mediterraneo, rischiando, per l’ennesima volta, la vita fino al salvataggio e all’approdo sulla sponda italiana. L’opera teatrale presenta le ricchezze di un continente, un contesto che non è solo portatore di miserie, di fame, di drammi come spesso viene presentato dai mass-media, ma è soprattutto un insieme di grandi valori, storia, cultura.
Nello spettacolo “Mare Mostrum”, del regista partenopeo Salvator Nappa, con coautrice Dalila Hiaoui poetessa del Marocco, si intrecciano le storie di migliaia di migranti in fuga dalle guerre civili in atto nei loro martoriati.
L’opera teatrale, caratterizzata da musica, teatro e danza africana presenta le ricchezze di un continente, un contesto che non è solo portatore di miserie, di fame, di drammi come spesso viene presentato dai mass-media, ma è soprattutto un insieme di grandi valori, storia, cultura. Fuggire dalla fame, dalla sete, dalla miseria è un desiderio di tutti, un obbligo per tutti coloro a cui è negata la vita, un inno che emerge dai canti e dalle vite dei protagonisti dello spettacolo. La presenza anche dei missionari in scena ha rafforzato ancora di più il testo così come le immagini proiettate sullo schermo e le poesie declamate dalla poetessa Dalila Hiaoui e Salvatore Nappa.
Il tutto ha preso forma dalla sinergia con l’Associazione Black and White di Castel Volturno e a padre Daniele Moschetti, missionario comboniano attivo in una delle aree più complicate d’Italia, nel casertano, dove spesso la convivenza tra italiani e migranti, non è facile.
“Mare Mostrum” è uno spettacolo teatrale ma, allo stesso tempo, è un’esplosione di energia, voglia di vivere e di cancellare le macchie scure che risiedono negli occhi e nel cuore dei ragazzi protagonisti che vogliono dare anche se hanno poco o niente. Con la sua struttura coinvolgente e originale, l’opera teatrale di Salvatore Nappa catapulta lo spettatore verso la martoriata terra africana cogliendone l’essenza fino a scoprirne un insospettabile e singolare familiarità. Un esempio di pura integrazione sociale e culturale che ha dato la possibilità agli attori in campo di rappresentare un’altra Africa. Quell’Africa pulita che lotta ogni giorno per uscire dal degrado e dalla miseria.
Il regista Salvatore Nappa è nato a Napoli il 13 gennaio 1953, è Diplomato in regia televisiva e cinematografica presso la Libera Università Europea dello Spettacolo Urbisaglia Macerata. Nel 1985 fonda insieme a Peppe Lanzetta la Compagnia degli Eroi. Mette in scena con lo stesso Lanzetta gli spettacoli: Blues da marciapiede – En Attendant Toto re – Il Gran papà – Bomba Atomica e Napoletano Pentito. Nel 1989 la sua prima pubblicazione “L’Umana bestia” edito da Gallina Editore. Nel 1998 pubblica il libro “Storie di napoletana folli” edito da Edizioni del Delfino. Nel 2005 inizia la collaborazione con l’Associazione Jerry E. Masslo e con i ragazzi immigrati porta in scena gli spettacoli “Neri di tutti i colori”, “Klan-Destini”, “Non tutti i neri vengono per nuocere”, “La ballata delle anime perse”.
Dalila Hiaoui poetessa del Marocco coautrice del testo, è una poetessa marocchina: “Per me che sono nata in Marocco condividere questa esperienza, con ragazzi e ragazze provenienti dal cuore dell’Africa, ha contribuito ancora di più a rafforzare l’idea che le differenze di razze, culture, religioni rappresentano una ricchezza per tutti. Sono contenta perché la mia voce si è unita a quella dei ragazzi provenienti da paesi che lottano per uscire dalla fame, dalla miseria e dalle guerre che sconvolgono e offendono la vita.
Associazione Black and White è un’associazione di volontariato nata nel 2001 per volontà dei Missionari Comboniani di Castelvolturno. Essa lavora per l’integrazione e l’inclusione degli immigrati e con il doposcuola bambini e ragazzi italiani e immigrati. Lo scopo è dare dignità e nuovi strumenti culturali per la vita con la scuola d’italiano e mediazione culturale. Il centro dell’azione dell’associazione è la persona, le persone perché la Black And White crede che anche l’attività sportiva incida sulla formazione umana, sulle relazioni, sulla spiritualità personale e comunitaria. Tra gli altri progetti dell’associazione anche la sartoria solidale dove la condivisione della solidarietà con i fratelli e sorelle è fondamentale. La nostra sfida è realizzare quel cambiamento sociale e umano che porti tutti a migliorare la qualità di vita dei singoli e della comunità.