“Ora sono un’operatrice umanitaria, che ha un impatto su molte vite di donne e ragazze vulnerabili. Ho ricevuto tanti complimenti e parole di ammirazione da tante ragazze che incontro nella comunità e nelle scuole con cui lavoro. Ciò dimostra che rappresento un modello per le ragazze del Sud Sudan”.”.
Queste sono le parole di Mary Nyanajiek Mayang- Beneficiaria delle Borse di Studio di Fondazione CESAR che per la nostra rubrica “Voci dal Sud Sudan” ci racconta quanto è stato importante per lei avere avuto l’opportunità di studiare e di conoscere p. Cesare Mazzolari.
Ciao Mary come è stata la tua vita dopo la laurea?Ho lavorato con Caritas Sud Sudan nella Diocesi di Rumbek (CDoR) a Yirol per 10 mesi in qualità di Gender and Protection Officer. Nello specifico ho partecipato alle attività dedicate allo sviluppo, alla promozione della parità di genere e all’inclusione sociale in risposta alle emergenze. Ho organizzato inoltre corsi di orientamento per le donne per far conoscere loro i propri diritti; sostenendo una equa partecipazione di donne e ragazze alle attività della comunità. Ho anche lavorato con Oxfam GB nello Stato dei Laghi ricoprendo lo stesso ruolo per 2 anni e 8 mesi. Il mio lavoro consisteva nell’attività di supervisore allo sviluppo e all’attuazione dell’uguaglianza di genere, della protezione e dell’inclusione sociale nel programma. Importante è stato anche sostenere i partner di progetto per prevenire, rispondere e risolvere gli abusi, l’abbandono e la violenza vissuti soprattutto da donne e bambini nei campi profughi e nelle comunità ospitanti. Tra le altre attività ho partecipato alle riunioni del gruppo di lavoro sulla protezione e sulla violenza di genere e coordinato le attività con i team nell’integrazione della protezione e delle questioni di genere nel programma.
Cosa fai oggi? Attualmente lavoro per Catholic Relief Services (CRS) come Social Cohesion, Gender and Project Officer. Sono entrata a far parte del CRS nel maggio 2023. Insieme al mio team, stiamo implementando i mezzi di sussistenza agropastorali e il progetto di resilienza agricola nello Stato dei Laghi. Il mio ruolo è quello di promuovere la coesione sociale tra le tre contee in lotta dislocate tra Yirol West e Rumbek. Sono responsabile dell’implementazione della coesione sociale, dell’inclusione digenere e dell’integrazione della protezione in tutte le attività del progetto in queste località. Col mio lavoro cerco di garantire l’integrazione di genere e la protezione nelle attività del progetto garantendo l’inclusione, la diversità e l’impegno della comunità. Cerco di individuare potenziali ostacoli fisici e sociali che possano ostacolare le operazioni di assistenza attraverso la consultazione con i beneficiari. Inoltre mi occupo della formazione sulla resilienza traumatica e l’agire positivo dedicata a uomini, donne, adolescenti e ragazze all’interno di comunità in conflitto; azioni che rafforzano i legami intracomunitari con il personale, i leader della comunità e i volontari e garantiscono che le attività del progetto implementate promuovano circoli più ampi di fiducia, interdipendenza e cooperazione intercomunitaria tra comunità agropastorali. Rientra tra le mie mansioni anche la formazione sulla gestione congiunta delle risorse naturali a comunità agropastorali e il monitoraggio e segnalazione di eventuali sfide e/o lacune identificate per poter intervenire ad adeguare i programmi di attuazione.
Quanto è stato importante studiare per te? Fondazione CESAR ha sostenuto il mio percorso di studi fino alla laurea in finanza e poi anche il Master in Project Planning and Management presso la Catholic University of Eastern Africa di Nairobi (Kenya). Dopo aver completato i corsi nel maggio 2019 sono tornata in Sud Sudan per cercare un lavoro e contribuire così al sostentamento della mia famiglia. Ho avuto la fortuna di lavorare per tre diverse organizzazioni dal 2019. Ora sono in grado di sostenere mia madre malata, gli studi di mio fratello e la mia nuova famiglia. Tutto questo è stato possibile perché Fondazione CESAR mi ha permesso di migliorare la mia formazione di diventare la persona che sono oggi. A volte penso che se non avessi studiato e ora sarei madre di almeno sei figli, senza o con poco sostegno da parte del marito. Sarò per sempre grata per questo inestimabile supporto.
Che tipo di consiglio puoi dare alle ragazze sud sudanesi che intendono proseguire gli studi all’università? Vorrei incoraggiare le ragazze che hanno il privilegio di ricevere queste borse di studio a lavorare sodo affinché possano cambiare la loro vita e quella delle loro famiglie. Le incoraggio anche a stabilire i propri obiettivi e traguardi, in questo modo saranno in grado di concentrarsi e lavorare al meglio per raggiungerli.
E perché un donatore dovrebbe sostenere l’istruzione delle ragazze sud sudanesi? Senza il sostegno della Fondazione CESAR – Mons. Cesare Mazzolari, sarei stata costretta ad un matrimonio forzato. La maggior parte delle famiglie non pianificano gli studi dei propri figli; ancor peggio se si tratta di quelli di una figlia femmina. Una ragazza è vista dalla famiglia come una fonte di reddito, che può salvare la famiglia dalla povertà grazie alle mucche che il futuro sposo è costretto a dare in dote alla famiglia della sposa. Il sostegno dei donatori è importante per le ragazze perché può davvero cambiare la vita di molte di loro e delle loro famiglie. Siamo molto grati per questo impegno da parte dei donatori. Possa Dio continuare a benedire il loro lavoro.