“Siamo pronti a festeggiare il giorno dell’Indipendenza all’insegna del tema “Insieme per la pace e l’amore” attraverso un torneo che si conclude proprio oggi, per celebrare questo importante giorno tutti insieme come fratelli e sorelle” ( I giovani di Rumbek)
C’è una data fondamentale per il Sud Sudan stampata nelle menti e nei cuori dei sud sudanesi: il 9 luglio del 2011, nascita ufficiale del Paese. L’Indipendenza è stata fortemente voluta dalla popolazione con il 99% dei voti favorevoli al referendum del 2011.
Noi di Cesar abbiamo vissuto direttamente tutte queste vicende grazie al nostro fondatore p. Cesare Mazzolari che, in prima persona, si è adoperato per condurre il popolo sud sudanese al traguardo dell’Indipendenza. Da Rumbek ci arrivano testimonianze di celebrazioni dell’Indipendenza anche attraverso lo sport, come il torneo calcio che unisce i giovani.
Proprio in questi giorni Papa Francesco avrebbe dovuto compiere un viaggio apostolico in Sud Sudan. Per ragioni di salute il Santo Padre ha dovuto posticipare il viaggio, ma non ha esitato a inviare a Juba il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano. Un segno di vera e propria vicinanza all’amato popolo del Sud Sudan a cui ha inviato un messaggio dicendo: “penso al Sud Sudan, al grido di pace della sua gente che, sfinita dalla violenza e dalla povertà, attende fatti concreti dal processo di riconciliazione nazionale, al quale desidero contribuire non da solo ma peregrinando ecumenicamente insieme a due cari fratelli: l’arcivescovo di Canterbury e il moderatore dell’assemblea generale della Chiesa di Scozia”.
Alcuni fatti post Indipendenza del Sud Sudan
Nonostante l’indipendenza dal Nord, le difficoltà non mancarono e nel 2013 ripresero gli scontri tra i sostenitori di Salva Kiir di etnia Dinka e i fedeli dell’ex Vice Presidente Riek Machar di etnia Nuer.
Seguì poi una guerra interna tra etnie che scatenò violenze, la morte di circa 400mila persone e la fuga di 4milioni di sud sudanesi diretti in altre aree del Sud Sudan o nei Paesi vicini in cerca di riparo.
Nel 2018 i capi delle diverse fazioni firmarono il trattato di pace, grazie anche all’importante intervento di Papa Francesco e, nel 2020, fu istituito un governo di transizione.
