Anna Pozzi, giornalista e scrittrice, è redattrice del mensile «Mondo e missione» e collabora con diverse testate per le quali ha realizzato numerosi reportage dai Paesi dell’Africa e del Medio Oriente. È specializzata in migrazioni, tratta di persone e nuove schiavitù, temi sui quali ha pubblicato vari volumi. Dal 2007 segue un progetto dedicato alla tratta di donne nigeriane per lo sfruttamento sessuale, denominato “Mai più schiave”. Si è recata più volte insieme a Mons. Cesare Mazzolari in visita alle missioni della Diocesi di Rumbek dove ha toccato con mano la realtà e l’ha raccontata attraverso la sua penna per far conoscere all’opinione pubblica la difficile
GUARDAVA OLTRE ANCHE QUANDO SEMBRAVA NON CI FOSSE SPERANZA di Anna Pozzi
La giornalista Anna Pozzi
“La prima immagine: lui sulla pista di terra rossa su cui era atterrato il piccolo aereo cargo che mi portava, tutta sola in mezzo a sacchi e scatoloni di aiuti umanitari, a Rumbek. L’ultima, quella di un campo arso dal sole impietoso, dove veniva posta la prima pietra del futuro College per la formazione di insegnanti a Cuiebet.(…) La presenza della Chiesa, già a quel tempo, era innanzitutto un baluardo di umanità e speranza. Al servizio della gente. Ma non era facile guardare avanti come faceva padre Cesare. Perché se ti guardavi attorno, vedevi solo desolazione: bambini impolverati, la pancia gonfia e uno straccio per vestito; donne dall’età indefinita e uomini secchi come arbusti da ardere.(…) Padre Cesare insisteva: “La grande ingiustizia di ogni guerra è che porta distruzione agli innocenti. Come persona di Chiesa lo devo dire. A chiunque non conosce la tristezza, la sciagura, l’ingiustizia e l’inumanità della guerra bisogna dire che chi è colpito sono gli innocenti e chi dovrà ricostruire questo mondo distrutto sono loro, sempre gli innocenti. Perché la riconciliazione non la porta chi ha offeso, la porta chi è stato offeso”.
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