Prosegue il nostro viaggio a Yirol, una delle altre Missioni nella quali fondazione Cesar opera da più di 20 anni in Sud Sudan. Padre Cesare vi si trasferì nell’ottobre del 1991 portando con sé alcune persone che lo avrebbero aiutato a far rinascere la Chiesa e a colmare i bisogni e le necessità degli abitanti della località. Per raccontarvi le prime impressioni su Yirol, vi riportiamo qui parte del report realizzato da padre Mazzolari in occasione della sua prima visita a Yirol avvenuta nella prima settimana di luglio del 1991:
LA RINASCITA DELLA CHIESA CATTOLICA A RUMBEK (padre Cesare Mazzolari)
Nairobi, 9 luglio 1991
Cari amici, durante la prima settimana di luglio ho finalmente visitato la mia diocesi di Rumbek nel Sud Sudan. Sono andato a Yirol con Mons. Paride Taban, P. Matthew Haumann e Geraldine, una laica incaricata della sanità di base.
La ragione di questa visita sta nel fatto che in ottobre io mi trasferirò là con tre sacerdoti, un fratello e una comunità di suore, per dare inizio all’attività della Chiesa.
La nostra prima fermata è stata a Torit (situata a 120 Km a sud-est di Juba e 800 Km a nord di Nairobi): il comandante ci ha accolti con gioia e ci ha assicurato cha saremo ricevuti molto bene dalla gente di Yirol perché “essa hanno sentito la mancanza della Chiesa.” Il comandante ha poi aggiunto: “Dovete andare perché la Chiesa, solo la Chiesa, può sollevare il popolo dalla mancanza di scuole, di educazione sanitaria e da quel senso di smarrimento dei valori della loro vita “, ha poi concluso dicendo: “sono come pecore senza il pastore; dovete andare e vedere con i vostri occhi”
Così siamo andati ad Yirol e abbiamo avuto la prova della verità delle sue parole.
Arrivo ad Yirol
I leaders civili e della chiesa episcopaliana ci sono venuti incontro per darci il benvenuto, accompagnati dal coro di un gruppo giovanile che ci ha seguito cantando tutto il giorno, esprimendoci la gioia di riavere la chiesa cattolica di nuovo in mezzo a loro.
Con loro abbiamo visitato una delle 28 scuole dell’area di Yirol e in ogni classe siamo stati ricevuti con canti; gli scolari, in maggior parte maschi, non hanno penne, matite, quaderni e divise, siedono in terra e i loro insegnanti (5 per ogni 158 studenti) hanno una sola copia del testo per preparare le lezioni.
Ci siamo in seguito incontrati con il direttore logistico che ci ha spiegato dettagliatamente, usando una carta geografica disegnata a mano libera, la situazione dei 400.000 abitanti dei dintorni di Yirol e la necessità di trasporto su strada e sul fiume per raggiungere anche le parti più lontane. Si è trattato di un invito sincero ed urgente a ritornare ad Yirol per stare con loro. Dopo tutto, ci sono 2 milioni di persone che hanno bisogno della nostra presenza nella diocesi di Rumbek.
P.S. Torniamo prossima settimana con altre notizie su quello che padre Mazzolari incontrò e vide al suo arrivo a Yirol.