Il Signore è il Dio delle sorprese. E questa chiamata è una sorpresa davvero esigente. Mi chiederà di identificarmi con il popolo Sud Sudanese più di quando lo abbia fatto in questi miei primi anni di vita missionaria, e con la Chiesa di Rumbek in cui non ho mai lavorato prima. Negli ultimi 16 anni ho fatto pastorale e missione nella diocesi di Malakal. Conosco però Rumbek grazie ai miei confratelli, missionari comboniani, che da anni vi lavorano con grande dedicazione. E la persona di mons. Cesare Mazzolari che ha legato la sua vita a Rumbek in modo del tutto speciale. È stato un vescovo che si è fatto popolo, portando insieme la croce di anni di guerra, curando le ferite e dando speranza attraverso un lavoro instancabile su tutti i campi, da quello umanitario a quello educativo e sanitario. Il suo esempio è vivo non solo fra noi missionari, ma anche e soprattutto fra la gente di Rumbek che lo venerano tanto da desiderare un pastore come lui è stato.
La responsabilità a cui sono chiamato è molto grande. Non nascondo qualche paura. Seguire sulle sue orme non sarà sempre facile tanto era lungo il suo passo. Ma sono anche fiducioso perché so che non sarò solo. Il Signore aprirà il cammino futuro. Ci sono ora più di allora molte persone che hanno fatto propria la missione di questa diocesi: istituti religiosi, organizzazioni e associazioni di vario genere. E so che la FONDAZIONE CESAR sarà una presenza constante e un sostegno importante perché il lavoro continui rispondendo ai bisogni e alla visione della diocesi. Per questo posso credere che le croci future, se portate insieme, saranno leggere e mezzi per costruire una Chiesa radicata in Cristo.
Accompagnatemi nella preghiera come io prego che il Signore benedica le vostre famiglie e gli intenti e progetti della vostra fondazione. Preghiamo che la Risurrezione di Cristo porti vita in abbondanza alla Chiesa di Rumbek e del Sud Sudan e pace al popolo Sud Sudanese.
Christian Carlassare, vescovo-eletto di Rumbek