È sempre grave la situazione del Sud Sudan dove i livelli di malnutrizione della popolazione sono peggiorati nel corso del 2020. A cercare di porre un rimedio a questa grave situazione stanno lavorando tre agenzie ONU (Fao, Unicef e World food Programme –Wfp-) e diverse ONG umanitarie, con interventi che cercano di portare assistenza e cibo nel tentativo di salvare vite umane in Sud Sudan.
Per i sud sudanesi le previsioni per il 2021 sono molto cupe. Secondo il recente rapporto di Integrated Food Security Phase Classification (IPC) dalla primavera all’estate 2021, il 60% della popolazione del Paese, circa 7,24 milioni di persone, saranno costrette ad affrontare uno stato di crisi alimentare o un peggioramento dell’insicurezza alimentare. Una previsione con un netto aumento rispetto ai dati IPC dell’anno appena passato, dove erano 6,5 milioni i sud sudanesi in grave stato di insicurezza alimentare acuta. I bambini a rischio di malnutrizione grave rilevati sono stati 1milione. Le comunità in situazioni disastrose e più colpite dalla fame sono le contee di Pibor, Akobo, Aweil South, Tonj East, Tonj North e Tonj South, anche se il rischio è che molte altre località possano aggiungersi nel corso del nuovo anno.
Cause del peggioramento
Il peggioramento delle condizioni di vita degli abitanti del Sud Sudan sarebbe dovute alle gravi e forti inondazioni e ai continui conflitti e violenze interne al proprio territorio. Questi eventi hanno destabilizzato e impoverito l’intero Paese. Secondo i dati dell’ONU le pesanti alluvioni del luglio 2020 avrebbero colpito 856.000 persone, con 400.000 sfollati.
In un 2021 che già si presenta gravoso per il Sud Sudan le tre agenzie ONU, unite alle ONG umanitarie faranno il possibile per mettere in atto programmi che puntino alla sconfitta e al rallentamento della dilagante malnutrizione che affligge da troppo tempo i sud sudanesi e dove le donne e i bambini sono i soggetti più fragili e a rischio.
Fonti di riferimento
1 IPC Info 2 Greenreport