Un lungo cammino verso l’indipendenza e la Pace
Il 9 luglio del 2011 è una data fondamentale per i sud sudanesi, perché segna la nascita dello Stato del Sud Sudan. Qui, mons. Cesare Mazzolari, padre comboniano, si occupò della gestione della Diocesi di Rumbek dal 1999 fino al 16 luglio del 2011, giorno della sua scomparsa. Il cambiamento per il Paese avvenne grazie ad un referendum a favore dell’indipendenza del Sud Sudan dal Nord, votato dal 98,83% della popolazione. L’attuale capitale è Juba.
Nel 2013 scoppia la guerra tra etnie
La via per l’indipendenza del Sud Sudan non ha avuto vita facile perché, oltre alle tensioni dello Stato del Sud con il Nord, dovute alla ripartizione dei proventi del petrolio presente all’80% nel territorio sud sudanese (la risorsa è importante e potrebbe essere un incredibile potenziale economico per una delle aree fra le più povere al mondo), nel dicembre del 2013 sono però aumentante le tensioni tra etnie diverse. Attriti che hanno scatenato un conflitto tra i detentori del potere. Da una parte il presidente Kiir, di etnia Dinka e, dall’altra, coloro che sostenevano l’ex vicepresidente Machar, di etnia Nuer. Dal 2014 i conflitti etnici hanno causato la morte di circa 400 mila persone e la fuga di oltre 4 milioni, suddivisi tra profughi e sfollati.
Lunga attesa per la pace
Dopo cinque anni di guerra civile, a febbraio 2020, le fazioni politiche del Sud Sudan hanno raggiunto un accordo per la formazione di un nuovo governo, nato ad un anno e mezzo dalla pace. Il nuovo governo di transizione ha a capo il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir e all’opposizione Riek Machar. Nel corso degli anni sono stati però tanti gli interventi messi in atto per portare la pace nel martoriato Sud Sudan ma, purtroppo, risultati concreti sembravano non arrivare per questa terra tra le più povere al mondo e tormentata da guerre interne.
Lavoro di mediazione
Il raggiungimento della Pace tra Kiir e Machar è stato possibile grazie anche all’appello di Papa Francesco, che ha invitato i due leader a Casa Santa Marta a Roma, per un ritiro spirituale chiusosi con un gesto di importanza epocale compiuto dal Papa: l’umile bacio ai piedi dei due esponenti politici in disaccordo tra loro da troppo tempo. L’accordo è stato il segnale dell’inizio di un lungo cammino che, si spera, possa realizzare in modo concreto la rinascita del tormentato Sud Sudan.