Elizabeth è insegnante in una scuola elementare di Rumbek, in Sud Sudan. E’ il suo lavoro dei sogni, ma non è stato facile realizzarlo. Come molte ragazze in Sud Sudan, Elizabeth si è sposata e ha avuto il primo figlio quando ancora era poco più che adolescente. Un destino che tristemente accomuna le donne sud sudanesi, e toglie dignità.
Seguire una strada diversa
In Sud Sudan, circa il 45% delle giovani si sposa prima dei 18 anni, e la situazione di conflitto in corso non può che peggiorare questo fenomeno. Per molte ragazze, questo significa abbandonare gli studi, una maternità prematura, oltre a problemi di salute per sé e per i propri figli. Ma Elizabeth decide di prendere un’altra strada. Dopo il primo figlio, avuto a 18 anni, torna a scuola. Riesce a dividersi tra la famiglia e lo studio, con un grande obiettivo: diventare insegnante. E’ stato molto difficile, ma la sua determinazione è stata più forte.
«Decido per me stessa»
Elizabeth è andata controcorrente anche nella gestione dei figli, mettendo in pratica con il marito la pianificazione famigliare. «Se seguissi le norme imposte dalla nostra cultura, non potrei praticare la pianificazione famigliare. Ma ho scelto di decidere per me stessa, e mio marito mi sostiene in questo», racconta. Oggi, a 23 anni, Elizabeth insegna in una scuola locale e trova soddisfazione nel contribuire all’emancipazione dei suoi studenti attraverso l’istruzione.
Un modello per le donne
Elizabeth spera che, in futuro, molte più donne e coppie sud sudanesi vengano a conoscenza dei benefici derivanti dalla pianificazione famigliare. «Con l’instabilità diffusa e il conflitto in atto, avere tanti figli senza poterli sfamare non fa che peggiorare la situazione» spiega. Una delle infermiere che lavora all’interno della scuola racconta come Elizabeth sia un esempio positivo per le donne in gravidanza, in particolare per il modo in cui si prende cura di sé. «Ora che aspetta il secondo figlio, Elizabeth viene regolarmente in clinica per controlli e per assumere le vitamine, vuole accertarsi di stare bene e con lei il suo bambino».
Essere madre in Sud Sudan
Il Sud Sudan è uno dei Paesi più pericolosi in cui diventare madre. I dati raccolti dalle Nazioni Unite mostrano che ogni 100.000 nascite ci sono 2.000 donne che muoiono durante la gravidanza o per complicanze del parto. Inoltre, si segnalano 789 morti ogni 100.000 nascite. Numeri che pongono il Paese al quinto posto su scala mondiale per elevato tasso di mortalità infantile.
(fonte: Unfpa.org)