23 febbraio 2017 – Dopo l’appello dell’Onu sulla gravità della situazione in Sud Sudan e sulla necessità di intervenire in tempi brevi contro guerra e carestia, a destare le coscienze della comunità internazionale sono arrivate anche le parole del Papa.
Nell’udienza generale tenutasi ieri, Francesco ha espresso tutta la preoccupazione per un popolo provato da sofferenze terribili: «Destano particolare apprensione le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove a un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che colpisce la regione del Corno d’Africa e che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini».
Di qui l’esortazione del pontefice a far sì che le dichiarazioni si trasformino in azioni: «In questo momento è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo alle parole, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti».
Le organizzazioni umanitarie stanno facendo appello per 1,6 miliardi di dollari per il Sud Sudan, da impiegare subito durante quest’anno. Secondo stime ufficiali, sono almeno 7,5 milioni i civili (ossia il 63% della popolazione totale) che hanno bisogno di assistenza e protezione. Un dato che assegna al Sud Sudan il triste primato mondiale relativamente al numero degli sfollati presenti sul territorio nazionale.
Le scarse piogge dell’anno scorso hanno ridotto i campi coltivabili in cimiteri per il bestiame. In varie zone del Paese, teatro di una guerra civile dal 2013, i raccolti sono stati minimi e di conseguenza i mercati sono vuoti. Per contro, dopo la siccità, ora si teme per la stagione delle piogge in arrivo, che potrebbe aprire nuove sfide umanitarie.
Come può il mondo non accorgersi di quanto sta accadendo? Perché rimane in silenzio? Ora più che mai servono risposte tempestive per risollevare questa giovane nazione africana dalla profonda crisi che sta vivendo.
(fonte: Radio Vaticana, Avvenire, South Sudan News Agency)