Mentre il mondo dei media tace, i nostri medici e quelli delle altre organizzazioni umanitarie sparse sull’immenso territorio sud sudanese si preparano ad una nuova drammatica emergenza. Il colera. E’ stata, infatti, confermata oggi dallo stesso Ministero della Salute sud sudanese una grave epidemia di colera, che si è sviluppata nei campi profughi vicino alla capitale e nelle aree limitrofe le zone di guerra, dove migliaia di persone sono costrette da mesi a vivere in condizioni a volte disumane, senza nessun tipo di igiene e servizi, a causa del conflitto in atto da mesi. I dati ufficiali dell’Oms parlano già di 1.306 casi, ma il timore è che l’epidemia possa crescere e colpire anche le regioni limitrofe, dove l’estrema povertà e la fame rendono le condizioni di vita di molte comunità altrettanto precarie.
Una strage annunciata: era da mesi, infatti, che i medici e i direttori dei presidi sanitari di tutto il Sud Sudan, con i rappresentanti dell’Oms, avevano messo in guardia sul rischio di problemi sanitari di questo genere.
http://www.cesarsudan.org/it/cesar-onlus-media/news/286-sud-sudan-una-crisi-umanitaria-e-sanitaria-ogni-giorno-pi%C3%B9-grande.html
Il colera è un’infezione intestinale acuta, causata dal batterio Vibrio cholerae, che provoca diarrea e vomito. Può portare alla morte per disidratazione, ma può essere curato in maniera efficace, se preso in tempo, attraverso la reintegrazione dei liquidi perduti e reidratando il paziente con soluzioni orali o, nei casi più gravi, intravenose.
Il Ministero della salute sud sudanese ha diramato un bollettino con tutte le precauzioni da prendere per evitare il contagio, ma le situazioni davvero precarie dei profughi e delle comunità colpite dalla crisi umanitaria richiedono un immediato e massiccio intervento sanitario di prevenzione e cura.
I nostri medici e gli operatori sanitari della Arkangelo Ali Onlus che operano nei 14 Centri Sanitari attivi sul territorio della Diocesi di Rumbek, sono pronti.
MANCA SOLO IL NOSTRO AIUTO.
DONA ONLINE