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4 Febbraio 2014

ARRIVANO OSSERVATORI, MA ESERCITO AVANZA

Per verificare il rispetto del cessate-il-fuoco, da ieri a Juba è cominciata la missione di un gruppo di 14 osservatori dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad). La delegazione, composta sia da civili che da militari delle sette nazioni dell’Igad, ha tra i suoi principali obiettivi, quello di verificare le “accuse di violazioni” della tregua mosse da entrambi le parti in conflitto.

Intanto, sembra che le forze governative stiano riconquistando Leer, una delle ultime città nelle mani dei ribelli, nello stato petrolifero di Unity: lo riferiscono fonti della MISNA, confermando che l’esercito ha avuto il sostegno di combattenti provenienti dal Darfur, la regione sudanese dove da anni è attivo il Movimento di giustizia e uguaglianza contro Khartoum, nell’azione di riconquista.

Alla MISNA religiosi e missionari, costretti a fuggire, riferiscono di combattimenti intensi durati per giorni.

Le notizie che arrivano da Leer, confermano i timori di una mancata tregua. Malgrado gli accordi del 23 gennaio scorso, l’esercito governativo continua la su

a avanzata verso sud alla riconquista delle città cadute in mano ai ribelli fedeli all’ex vice presidente Riek Machar, in particolare Bentiu e Malakal.

Secondo l’Ufficio dell’Onu per l’assistenza umanitaria (Ocha), il conflitto ha finora costretto a fuggire almeno 825.000 persone. Ed il vice-segretario generale dell’Onu Valerie Amos, in occasione di una sua visita a Juba, ha dichiarato che ad aver bisogno di aiuti alimentari sono più di tre milioni e 700.000 persone. Soprattutto donne e bambini, il cui destino è legato ora unicamente all’azione delle organizzazioni presenti sul territorio. E sul vostro aiuto, aggiungiamo noi.

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