Secondo Misna, circa 3000 combattenti dell’Ssla, un gruppo ribelle per lo più di etnia Nuer, hanno consegnato le armi e accolto l’offerta di amnistia fatta loro dal presidente della Repubblica, Salva Kiir. Lo hanno annunciato oggi alcuni esponenti del governo, dichiarando che i ribelli ora saranno integrati nell’esercito regolare. Il gruppo di ribelli dell’Ssla, nato al tempo dell’ultima guerra civile (1983-2005) si contrapponeva a forze militari ritenute dominate da una componente Dinka, la principale etnia del Sud Sudan, da sempre nemica dei Neur.
Secondo il governo, i ribelli hanno consegnato le armi nella regione settentrionale di Unity, dopo aver però attraversato il confine in provenienza dal Sudan. Non a caso, il governo di Juba da sempre accusa Khartoum di ospitare basi di gruppi ribelli attivi lungo le frontiere per creare disordini nel nuovo paese.
Secondo il Centro studi Small Arms Survey, il disarmo dell’Ssla potrebbe essere una diretta conseguenza del miglioramento dei rapporti tra i due paesi, confermati di recente dalla visita di Al Bashir a Juba e dalla ripresa delle esportazioni del petrolio sud-sudanese attraverso gli oleodotti di Khartoum.